Imposte sulla Successione
- Luca Bisbocci
- 5 mar
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 14 mar
Cos’è l’imposta di successione e quando si applica?
Ereditare un immobile non è mai un processo semplice, oltre agli aspetti burocratici e soprattutto emotivi, c’è anche una questione importante da considerare: le imposte. Quali tasse si pagano quando si riceve un immobile in eredità? Come si calcolano? In questo articolo risponderemo a tutte queste domande, in modo chiaro e senza troppi tecnicismi, iniziamo dal principio:
L’imposta di successione è una imposta che si paga quando si eredita un bene, compresi gli immobili. Non si applica automaticamente a tutti i casi: dipende dal valore dell’eredità e dal grado di parentela tra il defunto e gli eredi.
In Italia, l’imposta di successione è tra le più basse d’Europa, grazie a franchigie piuttosto generose. Ma vediamo nel dettaglio come funziona.

Le aliquote e le franchigie: quanto si paga?
L’importo dell’imposta dipende dal rapporto di parentela con il defunto: più è stretto il legame, meno si paga:
Coniuge e figli: 4% sul valore ereditato, ma solo sulla parte che supera 1 milione di euro per ciascun erede. Questo significa che se erediti meno di 1 milione di euro, non paghi nulla.
Fratelli e sorelle: 6% sulla quota eccedente 100.000 euro per ciascun erede.
Altri parenti: fino al quarto grado, affini fino al terzo grado: 6% su tutto il valore ereditato, senza franchigia.
Eredi non parenti: 8% su tutto l’importo, senza franchigia.
💡 Esempio pratico:Se un genitore lascia un immobile del valore di 800.000 euro a un figlio, l’erede non dovrà pagare nulla come imposta sulla successione, perché rientra nella franchigia di 1 milione. Se invece il valore fosse 1.200.000 euro, l’imposta si applicherà solo sui 200.000 euro eccedenti, quindi il 4% di 200.000, ovvero 8.000 euro di tasse.
Le altre imposte da considerare
Oltre all’imposta di successione, quando si eredita un immobile ci sono altre tasse da pagare:
Imposta catastale – È del 2% sul valore catastale dell’immobile (ridotta a 200 euro fissi se si tratta di prima casa).
Imposta ipotecaria – Anche questa è del 2% sul valore catastale (ridotta a 200 euro fissi per la prima casa).
Imposta di bollo e tributi minori – Circa 90/180 euro in totale.
Se l’immobile ereditato non viene utilizzato come prima casa, queste due imposte (catastale e ipotecaria) possono diventare un costo significativo.
💡
Se l'immobile dovesse essere venduto bisognerà pagare inoltre al momento della compravendita l'accettazione tacita dell'eredità per una somma indicativa che varia dai 400 ai 700€.
In presenza di testamento il calcolo delle imposte non cambia.

Come si paga l’imposta di successione?
Le imposte ereditarie vanno pagate dopo aver presentato la dichiarazione di successione, che deve essere inviata all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dal decesso. Dopo la verifica, l’Agenzia calcola le imposte dovute e invia un avviso di pagamento.
Si può pagare:
In un’unica soluzione, con modello F24
A rate, se l’importo supera i 1.000 euro (fino a 12 rate trimestrali)
Ereditare un immobile comporta una serie di costi fiscali, ma con una corretta pianificazione si possono ridurre o gestire meglio. Il consiglio principale è informarsi bene, rispettare le scadenze e, se necessario, farsi affiancare da un professionista per evitare errori o pagamenti non dovuti.
Se hai dubbi sulla successione di un immobile, contattaci per una consulenza: possiamo aiutarti a trovare la soluzione migliore per te!
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